NUOVO LIBRO PSICOGENEALOGIA JUNGHIANA. STORIE DI FAMIGLIA

Pubblicato il da Maura Saita Ravizza

 

DALL’INTRODUZIONE DEL NUOVO LIBRO DI MAURA SAITA RAVIZZA - PSICOGENEALOGIA E STORIE DI FAMIGLIA -  USCITA AUTUNNO 2021

 

 

“Questo libro nasce in un momento storico (…) molto difficile sia materialmente che emotivamente ma anche un momento di  cambiamento la cui ampiezza sarà possibile comprendere pienamente solo nel futuro. Restando nelle nostre case abbiamo dovuto cercare di far emergere tutte le risorse personali per contenere la paura e la depressione. Per me è stato, ed è ancora, un momento privilegiato di riflessione sul mio lavoro e su me stessa.

 

Ho “trovato il tempo” per fare cose che prima rimandavo o non facevo affatto. Questo libro ne è la prova: da molto pensavo di condividere alcune storie di accompagnamenti particolarmente interessanti per comprendere l’approccio transgenerazionale, ma non trovavo mai il tempo per concretizzare questo progetto.

Dopo quasi un ventennio nel quale mi sono occupata prevalentemente di psicogenealogia, ho incontrato molte persone e, simbolicamente, le loro famiglie, ho scritto due libri, fatto molte formazioni e curato una raccolta di scritti dei miei allievi, era arrivato il momento di un’ulteriore elaborazione, di un nuovo parto.

(…)

La mia esperienza nel campo del transgenerazionale mi ha permesso di integrarne le diverse visioni: Anne Ancelin Schutzenberger, Alejandro Jodorosky, Bert Hellinger hanno tutti proposto dei metodi molto validi ma che non hanno potuto evolvere perché i loro creatori non sono stati abbastanza duttili e umili per accettare il contributo degli altri.

Quello che io ho fatto e che vi mostrerò con il racconto degli incontri con le storie di famiglia, è stato di accogliere l'insegnamento di ognuno senza restare bloccata nella logica della purezza e unicità del  "verbo", dell’insegnamento, del dogma.

 

Il restare fermi a un “pensiero unico” è quello che è accaduto molto spesso nella storia della psicanalisi e in generale dei metodi di evoluzione personale: l'insegnamento del Maestro (sia Freud che Jung, o Moreno e anche Hellinger) anche se nato in origine come rivoluzionario diventa, spesso a causa dei discepoli, conservatore e reazionario.

Reazionario nel senso di "oppositivo a ogni riforma e innovazione, mostrandosi tendenzialmente ostile al progresso" (enciclopedia Trecani).

È accaduto a Freud che non ha saputo accettare l'innovazione portata da Jung con l'idea dell'esistenza di un inconscio collettivo, ma anche gli stessi seguaci di Jung si sono spesso rinchiusi nelle loro torri d'avorio disprezzando tutto quello di nuovo e rivoluzionario, trasformativo, nasceva ai loro piedi tra il “volgo”.

 

In tempi più recenti i sostenitori dello psicodramma non hanno saputo accogliere i cambiamenti apportati dalle Costellazioni familiari più vicine al linguaggio e all'espressione della gente comune. Il mondo della spiritualità, della psiche, dell'evoluzione personale non è più un campo riservato a un élite di intellettuali o professionisti, ma sempre più spesso le persone di ogni origine e rango sociale cercano risposte alle loro difficoltà rivolgendosi a professionisti di cui possono comprendere il linguaggio.

 

Si parla molto di serendipity, la capacità di fare nuove scoperte grazie a una grande apertura mentale e si cita spesso l’esempio di Fleming che ha scoperto la penicillina, il primo antibiotico che ha sconfitto la morte per infezione batterica molto comune all’epoca. Fleming stava studiando altro ma si incuriosì da una muffa cresciuta nel laboratorio, la studiò e questa sua curiosità e apertura mentale ha permesso di salvare molte vite umane. Se fosse rimasto focalizzato solo sullo studio che stava facendo non si sarebbe interessato d’altro e, forse, sarebbe passato molto tempo prima che qualcuno arrivasse a fare questa fondamentale scoperta.

Si parla molto di serenendity ma la si pratica poco: la stessa Anne Ancelin non ha mai potuto accettare le Costellazioni familiari per restare fedele al metodo di Moreno, lo psicodramma. Come sarebbe stato differente se ci fosse stata questa apertura! Anche da parte di Bert Hellinger che non ha mai considerato la psicogenealogia come strumento valido.

Io provengo da due culture diverse, quella materna francese, giacobina e nomade e quella paterna, italiana, fondamentalmente rurale e stanziale. Molta parte della mia vita è passata a cercare un equilibrio tra queste due visioni così diverse: la rivoluzione e la tradizione.

Si può dire che la sintesi è come un ponte e io, rispetto alla Psicogenealogia, le Costellazioni familiari, il pensiero junghiano applicato l’approccio sistemico e il pensiero innovativo di Jodorowsky, sono stata quel ponte. Ho creato il metodo delle Costellazioni psicogenealogiche facendo confluire l’esperienza sistemica delle Sculture familiari (metodo di terapia familiare nato negli anni ’60) con le Costellazioni familiari di Hellinger.

(...)

Le Costellazioni psicogenealogiche sono precedute dal lavoro sull’albero genealogico (psicogenealogia), un genogramma commentato dove si disegnano i membri della famiglia, le loro relazioni, le loro date di nascita, concepimento ed eventualmente, morte. I lapsus, cioè gli errori grafici o le dimenticanze che si fanno durante il disegno del genogramma, sono molto importanti perché possono essere un modo in cui l’inconscio familiare si è espresso. Interrogando la persona sull’errore la stimoliamo a cercare di capire il significato profondo del lapsus.

Stessa cosa si fa per le date: avere una data (giorno e mese con un intervallo possibile di una settimana in più o in meno) in comune con un antenato può significare che l’inconscio familiare ha incaricato la persona di risolvere qualche cosa che un predecessore ha lasciato in sospeso: gli irrisolti transgenerazionali possono essere lutti non elaborati, ingiustizie fatte dagli avi e mai riparate, esclusioni, frodi, ecc. In ogni modo qualcosa del passato che è ancora presente nella vita del discendente.

Per riparare quello che è rimasto in sospeso utilizziamo quello che io chiamo atti simbolici: un’idea che ha avuto origine dagli atti psicomagici di Jodorowsky ma che, a differenza di questi ultimi, sono praticabili da chiunque. La funzione è comunicare all’inconscio con il linguaggio metaforico, analogico, simbolico che lui comprende, che siamo disposti a concludere i sospesi creati dagli avi."

SEGUE….

TAG , psicogenealogia, costellazioni familiari, anne ancelin, hellinger, jodorowsky

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