Psicogenealogia e Progetto senso
Il progetto senso è il mandato transgenerazionale o progetto inconscio che i nostri genitori e tutta la genealogia ci ha assegnato alla nascita.
Vincent de Gaulejac ha parlato di un progetto dei genitori sui figli nei suoi libri sulla nevrosi di classe, altri, per esempio le sorelle Langlois, parlano di contratto individuale; Eric Berne, ideatore dell’analisi transazionale di “scenario di vita”.
Ogni nascita è il risultato di un numero considerevole di fattori diversi.
Come spiega Boris Cyrulnik, neuropsichiatra francese: “lo spermatozoo di vostro padre penetrando l’ovulo di vostra madre non poteva produrre un gatto o una bicicletta. Ma questo non è stato sufficiente per fare quello che siete; per crearvi é stata necessaria tutta la condizione umana: la memoria, la cultura, la storia, il contesto, le relazioni. La minima variazione dell’ambiente modifica l’espressione dei nostri geni” B. Cyrulnik, De chair et d’âme.
Ogni bambino alla sua nascita porta un incarico transgenerazionale che la famiglia gli ha attribuito e, secondo Marie-Nöele Maston-Lerat, questo progetto viene definito in un'epoca che va dal desiderio del concepimento al primo anno di vita. Tutto ciò che è accaduto in questo periodo all'interno o all'esterno della famiglia, coinvolgendola, è rilevante per determinare il compito che viene attribuito al nascituro.
Essendo un progetto inconscio, dunque sconosciuto, può essere scoperto attraverso un'indagine accurata della storia della famiglia durante quell'intervallo di tempo.
Nelle favole, manifestazioni dell’inconscio collettivo secondo Jung, spesso alla nascita del principe o della principessa, una fata o una strega lancia una profezia o un maleficio sulla vita futura del nuovo nato.
"I buoni o i cattivi sortilegi che gli sono stati predetti possono costituire la catena significante di tutta la vita.
Quando le predizioni sono nefaste esse devono essere sciolte perché il bambino, diventato adulto, si possa realizzare.
E questi racconti narrano delle prove che l'eroe dovrà affrontare e superare per trovare il suo reale cammino di vita." Marie-Nöele Maston-Lerat, Les fondations e l'être.
La favola è il racconto delle difficoltà che il protagonista dovrà oltrepassare per raggiungere la condizione di persona libera.
Per decifrare il progetto senso è importante conoscere la storia personale dei genitori e dei membri più importanti della famiglia durante il periodo di quasi due anni, dal concepimento al primo anno del bambino: i loro sentimenti, le loro aspettative, se erano in un momento felice o no della loro esistenza.
Come si sono incontrati i genitori? Cosa li ha decisi a creare insieme una famiglia?
Dato il contesto sociale e politico e le implicazioni che coinvologono la famiglia: quali eventi negativi o positivi hanno influenzato il loro vissuto?
Il bambino è stato concepito dopo un aborto o la morte di un altro membro della famiglia?
In che circostanze è stato concepito? Dove? Come? Quando?
Com’è stata accolta la notizia della nuova vita dalla madre, dal padre, dagli eventuali fratelli e dalle due famiglie di origne dei genitori?
Durante la gestazione che cosa è accaduto intorno alla madre? E al padre? Quali eventi familiari?
La famiglia aveva dei desideri o delle speranze espresse sul nuovo nato?
Come è stata accolta la sua venuta al mondo?
Come si è svolta la nascita e chi c’era ad accoglierlo?
Circostanze del primo anno di vita: chi si occupava di lui, cosa facevano i genitori, c’erano fratelli o sorelle, come era la situazione finanziaria della famiglia, ecc.
Il progetto senso è la proiezione inconscia di desideri, sentimenti, aspirazioni, aspettative che tutta la famiglia trasferisce sul nuovo nato.
Sappiamo che la proiezione è un meccanismo di difesa che permette di calmare, ma non di risolvere, le tensioni interne: in questo senso risponde a un bisogno psicologico importante dei genitori, per esempio di sostituire una persona morta, o con la quale c’è un conflitto irrisolvibile, ecc.
È anche in relazione al lutto che il genitore non ha risolto rispetto alle sue aspirazioni o ai sogni che non ha potuto realizzare, suoi e di tutta la famiglia
Il lavoro consiste nel comprendere questo progetto per liberare noi e i nostri discendenti (secondo Marie-Noelle Maston-Lerat anche gli ascendenti) da quello che ci è stato imposto che può essere alienante e mortifero perché non siamo stati desiderati, per esempio, o perché volevano un bambino di un altro sesso, oppure perché ci é stato fatto indossare un ruolo di un altro, vivo o morto.
Per qualcuno la trasmissione familiare, la continuità di aspirazioni inappagate e le loro compensazioni nelle generazioni seguenti, è coerente e positiva. Per altri questo mandato transgenerazionale che obbliga a vivere una vita che non gli appartiene, un fardello che impedisce la gioia inibendo i propri desideri.