COSTELLAZIONI PSICOGENEALOGICHE® individuali (2a parte)

Pubblicato il da maura saita

1a parte 

Psicogenealogia junghiana®

 

Il lavoro di psicogenealogia comincia disegnando, nell’albero psicogenealogico, se stessi, i propri fratelli, i genitori, gli zii, i nonni, i bisnonni e tutti i membri della famiglia di cui si conosce la storia.

Per ognuna delle persone della famiglia, rappresentate da un tondo se donne e da un quadrato se uomini, si scrivono i nomi, i lughi di nascita e di residenza (emigrazioni), le date significative (nascita, matrimonio, separazioni, fallimenti, morte, ecc.) e un riassunto degli eventi importanti accaduti a ciascuno di loro. Inoltre si scrivono i tratti del carattere che sono stati constatati o tramandati nella famiglia, gli eventi traumatici vissuti, i legami di affetto particolare o di conflitto con gli altri membri della famiglia.

Altra cosa fondamentale che viene segnata sono le ripetizioni di scenari di vita che legano più generazioni: matrimoni infelici, fallimenti, bambini il cui destino è di non nascere, tutte le similitudini che scopriamo esistere che legano le storie degli antenati a quelle dei loro discendenti

Si espone così, in forma grafica, il romanzo della famiglia: tutte le famiglie hanno una storia appassionante che può essere raccontata quando si capiscono i nessi, le relazioni, il contesto storico, sociale, affettivo, dove i fatti sono accaduti.

Quando sono stati scritti tutti gli elementi conosciuti della storia familiare si possono emettere delle ipotesi su quello che si stà ripetendo che condiziona ancora la vita dei discendenti. A questo punto, quando si profilano delle ipotesi possibili su cosa è accaduto nel passato che non è stato risolto (lutti e traumi non elaborati, esclusioni, ingiustizie fatte, ecc.) si propone la costellazione psicogenealogica in seduta individuale.

Costellazione psicogenealogica in sessione individuale

Le persone scrivono, su dei fogli colorati, il nome di ciascun membro della famiglia che si vuole mettere in costellazione. Poi dispongono i fogli nella superfice scelta per delimitare lo spazio sistemico familiare, nel modo più inconsapevole possibile. Ovvero cercando di mettersi in contatto con la parte inconscia o analogica.

I fogli, rappresentanti i membri della famiglia, posizionati dove la persona “sentirà” essere giusto che vengano posti, produrranno una “costellazione”: la configurazione risultante potrà mostrare gli esclusi e i destini sovrapposti, la distanza o la vicinanza tra le persone dalla famiglia, ed, eventualmente, avvalorare o smentire le ipotesi fatte nel lavoro di psicogenealogia.

Inoltre, una volta letta e analizzata con la persona la configuarzione familiare, si fanno degli atti simbolici per “mettere al loro giusto posto” tutti i membri della famiglia. Rintegrare simbolicamente gli esclusi, mettere i genitori al loro posto di ascendenti e i figli nel loro ordine di nascita, rendere il destino di cui ci si è preso il carico, sono i principali atti simbolici che vengono fatti durante la costellazioni, sia in seduta individuale che di gruppo.

La costellazione psicogenealogica in seduta individuale permette inoltre alla persona di posizionarsi sul foglio di un altro membro della famiglia per poter “sentire” cosa poteva provare l’antenato in quella data posizione rispetto al resto del sistema familiare.

Naturalmente questo presuppone l’esistenza di una conoscenza inconscia, di un legame con gli antenati che possiamo chiamare inconscio collettivo di Jung o campo morfico come è stato proposto, in tempi più recenti, dalla scienzato Rupert Scheldrake.

Tag: psicogenealogia, costellazioni familiari, jung, anne ancelin, bert hellinger, antenati, genealogia,

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